Storia

Cosa e’ la Salsa
La salsa è il ballo di coppia danzato sulle note dell’omonimo genere musicale, ed ha movimenti e regole codificate. Esistono varie scuole, stili e tecniche diverse; le principali sono la salsa cubana e la salsa portoricana, le quali a loro volta possono dividersi in altre sottocategorie (come la NY Style). Uno degli elementi chiave di questo ballo è la battuta (o sospensione, o stop) sul quarto tempo del ritmo: durante l’esecuzione dei passi, per ogni tre “step” ballati ce n’è uno non ballato. Tale caratteristica subisce varianti ed evoluzioni a seconda della scuola e del gusto dei ballerini.

Pur esistendo sequenze di movimenti predefinite, chiamate figure o coreografie, la concatenazione di queste l’una all’altra è basata sull’improvvisazione; sta quindi alla fantasia dei ballerini costuire i vari passi di danza durante tutto l’arco del brano.La posizione di partenza del ballo è un abbraccio frontale asimmetrico in cui l’uomo, con la mano destra, cinge la schiena della propria ballerina e con la sinistra le tiene la mano. Tale posizione è detta di coppia chiusa. Ma in genere viene abbandonata quasi subito, durante la danza, per lasciare spazio alla posizione di coppia aperta, che è il vero punto di partenza per le varie figure.

Questo ballo sottostà alla convenzione – comune anche ad altri balli – che vuole che l’uomo guidi e la donna segua. In buona sostanza l’uomo, mediante il linguaggio corporeo, comunica alla donna i vari spostamenti, giostrando opportunamente le varie pressioni con la mano destra sulla schiena della donna, o alzando e abbassando le braccia, e imprimendo movimenti di rotazione.

La clave è lo strumento musicale il cui suono viene solitamente preso come punto di riferimento per gli attacchi dei passi. Essendo la sezione ritmica spesso molto articolata ed eterogenea, nei brani di salsa, i numerosi strumenti percussivi che si sovrappongono necessitano di un orecchio allenato, per far sì che il movimento del corpo si coordini al ritmo. Tale esercizio è sovente difficile per il principiante, ma man mano che si procede nell’apprendimento del ballo, l’abitudine all’ascolto genera la capacità di decodificare all’istante gli accenti delle varie percussioni.

Nei paesi d’origine, il ballo della salsa ha sempre fatto parte della cultura e dell’identità collettiva in modo molto radicato. La versione che ne è stata esportata nel mondo occidentale – ad uso delle scuole di danza, dei circoli, delle balere – è spesso “ripulita” e confezionata secondo lo stile della salsa da spettacolo, contrapposto invece alla salsa da strada, ovvero quella propria dei paesi caraibici.

Nella salsa da strada, ritroviamo infatti un modo di ballare legato all’improvvisazione estemporanea, a volte poco coreografico, e improntato soprattutto nei movimenti corporei effettuati in perfetta sintonia con il partner.

La salsa da spettacolo, invece, è più figurata e costruita, si dà maggiore risalto allo stile dei movimenti negli spazi e nei tempi “canonici” del ritmo, numerose sono le coreografie e le sequenze di passi codificate e acquisite come bagaglio personale dei ballerini; e a volte, ciò va a discapito della “spontaneità” istintiva nel sentire ‘proprio’ il ritmo e le vibrazioni musicali. Ad ogni buon conto, pregi e difetti sussistono in entrambi gli stili.

Anche in questo genere, non mancano le contaminazioni con altri balli: alcuni maestri infatti, insegnano passi che includono dei movimenti presi a prestito dall’hip hop, dal funky, spesso inserendoli nelle coreografie abituali.

In genere, ciò che attrae il principiante e lo invoglia ad imparare questo ballo, è il clima di allegria e festosità che si percepisce nella maggior parte dei brani.

 


Storia della Salsa
Dal miscuglio e fusione di distinti generi della musica cubana, principalmente il Son, il Danzón ed i suoi derivati, la Rumba; con elementi di altri generi dei Caraibi come la Bomba, la Piena, la Cumbia; di generi Latinoamericani come la Samba ed il Tango e della forma di fare questa fusione è che sorge la Salsa.

Possiamo dire che la Salsa è musica principalmente dei Caraibi mulatti con prospettiva Panamericana creata in un mezzo sociale pluriculturale e ostile alle nostre tradizioni ed abitudini. Combinando questi generi ed elementi i raggruppamenti di Salsa non rispettano le divisioni nelle le strutture orchestrali e di generi musicali stabilite in Cuba. Per esempio, tromboni aggiunti alla struttura di una Sonora. Il trombone come strumento solista o unico nella sezione a fiato. Combinazione di tromboni e trombe con tuba e sassofono come strumenti a fiato. Il sassofono relegato ad un strumento di terza importanza nelle orchestre che coltivano questo movimento musicale. Raggruppamenti musicali che incorporavano elementi del Jazz nelle sue armonie e l’improvvisazione di vari strumentisti durante l’esecuzione di un tema. I temi registrati non si classificano nei dischi come guaguancó, guajira o rumba come si faceva fino la decade dei sessenta nella musica caraibica.

César Miguel Rodón nella sua opera antologica Il Libro della Salsa ci descrive la struttura della Salsa nei suoi inizi della maniera siguente:

“… una musica ancora incipiente e disperata, ma innovativa che aveva tre caratteristiche fondamentali:

1. L’uso del Son come la base principale di sviluppo (soprattutto per alcuni montunos lunghi e graffianti),
2. Il maneggio di alcuni arrangiamenti non molto ambiziosi in quello che ad armonia ed innovazioni si riferiscono, ma sì definitivamente aspri e violenti, e
3. Il tocco ultimo del quartiere marginale: la musica oramai non si determinava in funzione degli angoli e le sue miserie, la musica non pretendeva oramai d’arrivare ai pubblici maggioritari, il suo unico mondo era ora il quartiere; ed è questo quartiere, precisamente, lo scenario che dovrebbe concepire, alimentare e sviluppare la Salsa”.

Nel periodo dal 1964 al 1970 accadde l’insediamento delle basi commerciali e musicali della casa discografica Fania. Per il 1966 la Fania cominciò ad assumere nuovi artisti, tali come Larry Harlow e Boby Valentín due personaggi che in breve tempo si convertirebbero in stelle nel mondo latino di New York.

Per il 1967 Ismael Miranda firmò come cantante di Harlow e rapidamente diventò famoso per il suo viso da bambino e la sua forma di cantare con giri e furberie caratteristiche della parlata dei quartieri newyorkesi. In quell’anno firmano a Ray Barretto chi forma una orchestra che lascia dietro il formato charanguero di La Moderna e si addentra nel formato ed il suono dei gruppi dei 40, ma aggiunge il timballo alla sezione di percussione tradizionale di bongo e tumbadora. Barretto fu una buona iniezione per la compagnia perché era un musicista che godeva di un gran rispetto ed ammirazione tra il pubblico latino di New York.

Quello stesso anno la compagnia contrattò al trombonista di 15 anni Willie Colón chi sarebbe il salsero più importante nello sviluppo di questa musica. Il produttore e comproprietario della compagnia Johnny Pacheco unì Colón con un cantante che arrivò da Ponce chiamato Héctor Pérez chi cambiò il suo cognome a Lavoe per obiettivi artistici. Nei suoi inizi l’orchestra di Willie Colón ebbe uno dei suoni più poveri della Salsa a New York. Colón strutturò la sua banda (basso, pianoforte, la percussione completa e due tromboni) seguendo il modello originata in quella decade da Mon Rivera e continuata da Eddie Palmieri col suo Trombanga. La loro musica aveva lo stile ed il suono del quartiere, graffiante e disordinato, nel gruppo di Colón comandavano la voglia e l’udito per fare la loro musica.

Di quel momento la Fania proseguì la politica di firmare a quasi tutte le bande sconosciute che sorgevano a New York. Comprarono, anche, varie compagnie discografiche latine della città come Inca, Cotique e Tico. Agli inizi dei 70 firmano in Porto Ricco a Roberto Roena ed il suo Apollo Sound banda che, a parte i gruppi newyorkesi, fu il più importante raggruppamento della Fania nella decade del 70 fuori dal circuito di New York. L’Apollo fu uno delle poche orchestre stellari della Salsa che includeva nella sua dotazione strumentale il sassofono.

Nei suoi inizi la Salsa fu duramente criticata e non poteva essere diversamente giacché era una musica irriverente proveniente dal quartiere. Si diceva che era musica cubana vecchia, che il suo nome era una etichetta per vendere, che era musica di gente bassa, ma nonostante queste critiche il suo impatto a New York e tutti i Caraibi (da fini dei 60 e principi dei 70) fu sconvolgente.

La Salsa che sorse principalmente nel Quartiere Latino di New York, fu la manifestazione sonora-musicale delle trasformazioni che realizzarono musicisti portoricani assieme ad alcuni cubani ed americani su differenti generi della musica cubana ai quali l’aggiunsero elementi del folclore boricua e del Jazz. La Salsa implica quartiere, inquietudine, marginazione, furia e sentimenti drammatici di fronte alla vita. Questa musica fu rapidamente assunta come propria per le comunità dei quartieri nelle grandi città dei Caraibi come Caracas, Cali, Città di Panama e San Juan.

All’inizio dei 70 la Salsa come espressione musicale dei Caraibi mulatti ed il quartiere newyorkese, raggiunse la sua prima tappa di maturità. Delle prime registrazioni quasi amatoriali di fine dei 60 passa ad un prodotto professionale più riuscito e definito, con suoni, temi e forma di fare musica specifici al suo carattere.

Nuovamente César Miguel Rondón nella sua opera già citata ci descrive con proprietà quello che egli capisce è la Salsa.

“La salsa, dunque, non ha nomenclatura, non ha perché averla. La Salsa non ha un ritmo, e neanche è un semplice stile per affrontare un ritmo definito. La Salsa è una forma aperta capace di rappresentare la totalità di tendenze che si riuniscono nella circostanza dei Caraibi urbani di oggi; il quartiere continua ad essere l’unica marca definitiva. …
… Nella nella misura in cui il Son si trasforma nella principale forma di sviluppo della Salsa, in quella stessa misura la Salsa si rivestì di certe caratteristiche primariamente cubane. Ma questo è solamente una sfumatura, non è il tutto.”

Come ogni musica che sorge con profonde radici del popolo e che può galvanizzare il senso latinoamericano di molti gruppi nazionali nell’esilio Newyorkese o nella sua patria doveva superare la leggerezza dei suoi detrattori. La Salsa si trasformò in una musica che trascese confini, tanto sociali come geografici, nei caraibi e latinoamerica fino a trasformarsi in un fenomeno mondiale.

Storia della salsa tratta dal sito mondolatino.it

Il ballo dell’allegria: la Salsa

Sulle origini della Salsa si intrecciano diverse teorie che ipotizzano luoghi e tempi differenti per la nascita di questo stile musicale. Come tutti i generi musicali che hanno origini popolari è facile pensare che anche la Salsa derivi da altri ritmi e musiche nate spontaneamente e che nel tempo si sia trasformata per diventare quella che oggi conosciamo. La salsa è il ballo di coppia danzato sulle note dell’omonimo genere musicale, ed ha movimenti e regole codificate. Esistono varie scuole, stili e tecniche diverse; tuttavia le principali sono la salsa cubana e la salsa portoricana, le quali a loro volta possono dividersi in altre sottocategorie. La Salsa originale nasce sull’isola di Cuba agli inizi del ’900. Deriva da altri ritmi, principalmente dal Son Cubano da cui inizia a differenziarsi in particolare per l’accelerazione del ritmo rispetto al ballo originario, di cui mantiene la caratteristica di ballo di corteggiamento. E’ un genere musicale dove confluiscono tradizioni di molti paesi dell’America centrale e meridionale, con sapori colti in Venezuela, Colombia, Panama, Portorico e soprattutto Cuba, che si ritiene sia il luogo di nascita della salsa. Uno degli elementi chiave di questo ballo caraibico è la pausa (chiamata anche battuta, sospensione o stop) sul quarto e l’ottavo tempo del ritmo. Al Son originale si aggiungono influenze e figure di altri balli come il bolero, il cha cha cha, il mambo, il merengue dominicano, la cumbia colombiana fino a formare quella che diventerà l’origine della Salsa che oggi conosciamo. L’origine del nome Salsa non è definito, ma il significato della parola stessa ci fa capire come questo ballo sia l’unione continua di ritmi e stili diversi, perfetta descrizione degli stili di corteggiamento di coppia sempre differenti tra loro. Nei paesi d’origine, il ballo della salsa ha sempre fatto parte della cultura in modo molto radicato. La versione che ne è stata esportata nel mondo occidentale, ad uso delle scuole di danza, dei circoli, delle balere, è spesso “ripulita” secondo lo stile della salsa da spettacolo, contrapposto invece alla salsa da strada, ovvero quella propria dei paesi caraibici. Nella salsa da strada, ritroviamo infatti un modo di ballare legato all’improvvisazione, la salsa da spettacolo, è più costruita. Anche in questo genere, non mancano le contaminazioni con altri balli: alcuni maestri infatti, insegnano passi che includono dei movimenti presi a prestito dall’hip hop, dal funky, spesso inserendoli nelle coreografie abituali. Da tanti anni la Salsa in Italia continua la sua diffusione soprattutto grazie alle numerose scuole di ballo presenti su tutto il territorio nazionale e al lavoro costante di insegnati professionisti a cui tanto dobbiamo per il loro impegno costante nella diffusione di questo ballo.

Il ballo del Cuban Motion: il Merengue

Secondo gli storici, il merengue è nato poco lontano da Cuba, nell’isola di Hispaniola che ora è divisa in due stati, Haiti e Repubblica Dominicana. Nel corso dei secoli alle popolazioni indigene e agli spagnoli residenti si aggiunsero numerosissimi africani che, come abbiamo già visto, furono importati in schiavitù in tutti i territori controllati dalla Spagna. Da un tale incrocio di razze, di tradizioni e di culture si svilupparono diversi balli. E in questo senso, sembra che il merengue sia una delle più antiche forme di danza caraibica. Il movimento fondamentale di tale ballo è il “cuban motion”: si tratta di un movimento accentuato dei fianchi che accompagna i singoli passi sia del ballerino che della dama. Il movimento delle gambe è costante per l’intera durata del ballo. Ci sono coloro che vogliono mantenere il ballo solamante legato alla sue origini e ritengono negativo inserire figure prefabbricate, poichè significa irrigidire una danza nata libera. Questo perchè le figure comportano l’allontanamento dei ballerini, e ciò contrasta con la natura stessa del Merengue, che è un ballo corpo a corpo e, in quanto tale, richiederebbe un contatto permanente e totale dei ballerini. Il Merengue è una danza che, in linea di massima, si esegue sul posto: la guida del ballerino è affidata unicamente al corpo. La dama deve sentire sul suo corpo i movimenti del partner e assecondarlo. Le anche sono la parte del corpo più impegnata in questo ballo, perchè il motore del merengue è il bacino, vero centro pulsore di tutti i movimenti. Talvolta, insieme con il movimento latino dei fianchi, è utilizzato un leggero ondeggiamento contrario. Anche se il ritmo di ballo è simile ad un ritmo di marcia, possono essere utilizzati molti altri ritmi sincopati. Il Merengue è un ballo popolare, in ogni caso i partners dovrebbero concentrarsi l’uno sull’altro, creando un sentimento di sensualità attraverso movimenti ravvicinati, rotazioni intricate, e un sottile gioco in cui ci si stuzzica reciprocamente.

Musica de Amargue : la Bachata

E’ un genere musicale latino-americano originario della Repubblica Dominicana che ha dato origine al relativo ballo di coppia. Tra i generi caraibici è uno dei pochi in cui l’influenza dei ritmi africani è meno evidente, difatti la musica presenta un suono dolce e melodico. I testi delle canzoni trattano sempre il tema dell’amore in tutte le sue sfumature, a volte in termini idilliaci e a volte in termini drammatici. Nata intorno agli anni Trenta, era diffusa solamente nelle classi sociali più povere della Repubblica Dominicana. Veniva ballata nelle campagne, nei quartieri poveri e in locali malfamati frequentati da prostitute. I testi delle canzoni esprimevano situazioni difficili che si vivevano in quel contesto sociale. Questo ha fatto si che la bachata venisse definita come “música de amargue” (“musica da amarezza” in spagnolo) proprio per via della tristezza dei temi trattati. La borghesia disprezzava questo genere musicale, non solo perché espressione delle classi povere, ma anche perché le movenze tipiche del ballo venivano viste come oscene e volgari. La bachata delle origini, infatti, non presentava molte figure come nell’interpretazione moderna; era un ballo in cui l’uomo e la donna, per tutta la durata del brano, restavano abbracciati dondolandosi ed effettuando un provocatorio movimento d’anca sul quarto battito musicale. A partire dagli anni Ottanta, la bachata subì un processo di rivalutazione grazie ai mezzi di comunicazione e agli sforzi di molti compositori. Il primo compositore a rilanciare questo genere fu Luis Segura, nel 1982 grazie al quale la bachata cominciò ad esordire sulle prime stazioni radiofoniche e a diffondersi in tutte le classi sociali. Nel frattempo nacquero diversi compositori di ottimo livello, i quali, introducendo strumenti musicali tecnologicamente più avanzati, diedero vita ad una bachata più moderna, denominata neobachata, che si preparava alla sua ascesa internazionale. Tra i compositori più importanti che hanno dato il via a questo processo c’è sicuramente Juan Luis Guerra, che nel 1990, portò finalmente la bachata al di fuori dei confini dominicani. In Italia, la bachata ha riscosso un notevole successo a partire dalla fine degli anni Novanta. Ma il contributo maggiore alla sua diffusione è stato dato dalla canzone Obsesión del gruppo Aventura. Tuttora questo genere e il relativo ballo sono sempre più diffusi e, insieme alla salsa e al merengue, hanno dato vita a corsi di ballo, stage e serate dedicate.

Il ballo della trasgressione: il Reggaeton

L’espressione del reggaeton è una forma di danza semplice e terapeutica in cui l’obiettivo è di rendere più positiva la relazione con se stessi e con gli altri. Il corpo è un tempio, un luogo dove ci si sente a casa propria, un posto da dove si parte, si scopre, si incontra, si apprende, un luogo dove si ritorna per ritrovare la sicurezza ed il benessere. L’espressione della danza reggaeton utilizza il corpo nel quale essa fa vibrare i differenti livelli per metterli in risonanza attraverso il ritmo, il movimento ed il canto. E’ una forma di danza collettiva che si ispira alle danze ed ai rituali tradizionali del mondo, della natura e della cultura, degli archetipi… Attraverso il gioco degli atti simbolici, sul suono della percussione, apre un cammino attraverso il quale essa canalizza le azioni e le emozioni profondamente nascoste in noi e le conduce all’espressione. La semplicità, la bellezza, la forza, il gioco, la festa, l’arte, la comunicazione sono gli elementi essenziali che ci riportano alle radici dell’essere umano. Il reggaeton è sopra ogni cosa un movimento trasgressivo. Musicalmente lo potremmo analizzare da diverse prospettive, ma sicuramente ha in se le radici della trasgressione. Ed allora ecco che la musica si trasforma in un gioco, in provocazione ma è solo una proiezione di quello che molti vorrebbero essere o fare ma che poi non tutti sono capaci di mettere in pratica. Forse è solo un gioco, un gioco provocatorio, di chi vuole solo protestare senza nemmeno sapere per chi o per cosa protesta. Ma il gioco diventa divertimento o solamente un momento per liberare la parte più animale ed allo stesso tribale del proprio se. E’ forse un ritorno inconscio alle radici. La forza della sessualità innata contro la consapevolezza della ragione? Chissà!!! Ma non è solo questo, alle volte c’è molto di più, perché come in ogni cosa esiste un rovescio della medaglia e di conseguenza la voglia di trasformare il reggaeton anche in un movimento di protesta sociale. Mettere in scena il nostro sogno “Come nel Teatro Greco” e viverlo con la danza con il corpo e con la mente, con i sentimenti e la ragione, potrà riflettere ciò che è importante in quel dato momento. Le immagini simboliche progressive attivano le energie contenute nel sogno e le spostano nella vita diurna liberando potenzialità ancora inespresse.